Un editore particolare:  
          Ulrico Hoepli (1847-1935) 
           
          Ulrico Hoepli nasce il 18 febbraio 1847 a Tuttwil, piccolo paese 
          nel comune di Waengi, nel cantone di Turgovia in Svizzera, da una famiglia 
          piccolo borghese, proprietaria terriera. Il giovane Ulrico termina gli 
          studi alla scuola secondaria di Eschlikon ad appena 14 anni e ben presto 
          abbandona i campi per impiegarsi presso un vecchio libraio di Zurigo, 
          nel 1862. Dopo quattro anni inizia a girovagare per il mondo, impiegandosi 
          saltuariamente presso librai, finchè approda a Trieste, all'epoca 
          sotto l'impero austroungarico, dove fa la conoscenza del Chedivé 
          d'Egitto, che gli commissiona il riordino della sua biblioteca privata, 
          lavoro che gli prende tre mesi di tempo al Cairo ma che gli frutta una 
          discreta somma. In seguito, esattamente il 7 dicembre 1870, arriva a 
          Milano, dove decide di stabilirsi. Rileva subito la libreria di Teodoro 
          Laengner, situata in posizione centrale, nella galleria De Cristoforis, 
          con la somma che aveva accumulato (una piccola fortuna in napoleoni 
          d'oro, proveniente in parte dai suoi guadagni e in parte dall'eredità 
          paterna), nonchè con un prestito del fratello. L'industria tipografica 
          e il commercio del libro milanese erano ben avviati, anche per l'interesse 
          di celebri autori, filosofi e giuristi (citiamo solo Cantù, Manzoni, 
          Foscolo, Parini, Pellico, etc.) e di famosi editori come Bodoni, ma 
          anche tanti editori emergenti come Vallardi, Treves, Sonzogno, Ricordi. 
          L'anno appresso, nel 1871, Hoepli decide di farsi anche editore e pubblica 
          il suo primo volume, una grammatica francese. Alla libreria era annessa 
          la legatoria, ma Hoepli si affida per la stampa a tipografie esterne 
          (acquisterà una tipografia sua solo nel 1910). Nel 1873 apre 
          succursali a Napoli e Pisa (in seguito cedute a terzi).  
          Da subito si dedica all'attività parallela del commercio del 
          libro antico ed una delle tappe essenziali della sua libreria antiquaria 
          è la compilazione di cataloghi di libri antichi, riguardanti 
          ogni branca (saranno oltre 150, con la descrizione di oltre 100mila 
          opere). Evolvendosi il commercio del libro d'antiquariato, acquista 
          intere biblioteche (tra le quali nel 1925 quella famosissima del De 
          Marinis di Firenze) e in tal modo si pone al primo posto in Europa nel 
          commercio del libro antico; inoltre dà inizio alle aste, che 
          attirano i collezionisti di tutto il mondo, ma non solo: la richiesta 
          è tale che deve organizzare aste a Parigi e in Svizzera. Ogni 
          anno, la libreria antiquaria tiene quattro o cinque vendite i cui cataloghi 
          illustrati sono oggi assai ricercati. 
           
          Nel 1877 Ulrico Hoepli è già nel gotha degli editori milanesi, 
          e viene inserito tra i 12 componenti del Comitato direttivo dell'Associazione 
          tipografico-libraria italiana, con Presidente Emilio Treves, tra i quali 
          Gaspero Barbèra, Casimiro Bocca, Ermanno Loescher, Antonio Morano, 
          Innocenzo Vigliardi e Nicola Zanichelli. Nel 1878 partecipa all'Esposizione 
          Universale di Parigi, da dove ritorna con due medaglie d'argento; e 
          nel 1881 partecipa all'Esposizione nazionale di Milano, dove riceve 
          una medaglia d'oro insieme con Treves, Barbèra, succ. Le Monnier, 
          Loescher e Onagia; e un'altra medaglia d'oro da solo per la sezione 
          Geografia e pubblicazionei scientifiche. Nel 1882 è tra i fondatori 
          della Società degli Autori (oggi SIAE) di cui è vicepresidente 
          nel 1886; nel 1885 viene nominato fornitore della Real Casa, e in seguito 
          viene insignito di numerose onorificenze, dall'Ordine dei Ss. Maurizio 
          e Lazzaro (1894) a quello di Grande 
          Ufficiale della Corona d'Italia (1907). Lo stesso Re gli commissiona 
          nel 1910 la stampa del Corpus Nummorum Italicorum, catalogo 
          delle monete medioevali e moderne coniate in Italia, per cura dello 
          stesso Vittorio Emanuele III, grande numismatico (la sua collezione 
          si può ammirare oggi al Museo di Palazzo Massimo a Roma), stampa 
          che si interrompe nel 1940 al ventesimo volume. Nel 1913 riceve la medaglia 
          d'oro del Comune e la cittadinanza onoraria. 
           
          Ulrico Hoepli crea anche numerose fondazioni universitarie in Svizzera 
          e in Italia, e dona il Planetarium Zeiss alla città di Milano, 
          inaugurato da Mussolini nel 1930. Egli muore il 24 gennaio 1935, e due 
          mesi dopo il Comune faceva abbattere la galleria De Cristoforis. La 
          libreria e la Casa Editrice si stabiliscono dunque in via Berchet, dove, 
          con le sue 14 vetrine, la Hoepli era la più bella e la più 
          grande libreria d'Italia. Purtroppo i pesanti bombardamenti subiti da 
          Milano nel 1942 e nel 1943 distruggono completamente gli archivi della 
          Casa, compresi anche volumi preziosi e tutti i chichés conservati 
          dal 1900 in poi. La perdita è totale, e la Casa subisce un danno 
          che pare irrimediabile. Nel 1945 alla fine del conflitto, la Casa si 
          stabilisce in corso Matteotti, in una botteguccia. Carlo Hoepli e i 
          suoi due figli Ulrico e Gianni lavorano indefessamente per risollevare 
          le sorti della Casa. Nel 1958 la libreria torna agli antichi splendori, 
          in quella bella via che Milano ha voluto intitolare proprio ad Ulrico 
          Hoepli.  
           
          La famiglia 
           
          Il capostipite, Hans Georg Hoepli, nato nel 1793, si occupa dell'amministrazione 
          del villaggio, chiesa compresa; il figlio Johann Heinrich è giudice 
          del Tribunale di Tuttwil, e fa costruire la casa padronale (tuttora 
          esistente: le fotografie sono visibili all'archivio Hoepli). Il figlio 
          di questi, Mathias (1804-1869) è sindaco del paese, ma in seguito 
          è costretto a vendere parte delle terre; sposa Regina Gamper 
          (1804-1897) dalla quale ha quattro figli: il maggiore Johann Jakob (1832-1891), 
          che eredita l'azienda agricola; Margarethe (n. 1840); Johann Heinrich 
          (1845-1940); e Johann Ulrich. 
          Ulrico Hoepli il 14 marzo 1872 sposa a Winterthur la giovane Elisa Haeberlin 
          (1849-1927), di Zurigo, figlia di un cappellaio benestante. La coppia 
          non ha figli, sicché Ulrico chiama a Milano i due nipoti: uno 
          è Charles (1879-1972), figlio di Johann Heinrich, che, trasferito 
          a Lione, si fa chiamare Jean Henri, l'altro è Erhard, figlio 
          della sorella Margarethe che ha sposato Ulrich Aeschlimann. Charles 
          Hoepli sposa la milanese Luigia Maddalena Porro, da cui ha tre figli: 
          Ulrico Carlo (n. 1906), Giovanni Enrico (Gianni, n. 1913) e Bianca (n. 
          1915). I discendenti oggi guidano la casa editrice. 
           
          Collane e pubblicazioni 
           
          Nel 1875 inizia la pubblicazione per la quale la Casa è divenuta 
          famosa: i manuali. Ulrico Hoepli comprende lo spirito dei nuovi tempi 
          e crede fermamente nella divulgazione delle scienze, e lancia una letteratura 
          tecnologica e divulgativa su qualunque argomento; il formato è 
          quello piccolo, in-32°, derivato dalla MacMillan di New York. I 
          due primi manuali sono il Manuale del Tintore di Lepetit 
          (1875) e il celebre Manuale dell'Ingegnere civile e industriale 
          di G. Colombo (1877), che, costantemente aggiornato, ha raggiunto le 
          oltre 80 edizioni. Il successo dei Manuali Hoepli è immediato 
          ed immenso, perché in virtù della loro chiarezza e precisione 
          e per l'universalità degli argomenti si rivolgono a tutte le 
          classi sociali. Oggi sono oggetto di collezionismo e certi titoli raggiungono 
          cifre considerevoli.  
          Fra le più note collane di Hoepli ricordiamo gli Studi giuridici, 
          la Biblioteca storico-letteraria, la Collezioncina Diamante 
          Hoepli, la Biblioteca Classica Hoepliana, la Biblioteca 
          della Famiglia, la Collezione dei Classici Italiani, la Biblioteca 
          Letteraria, la Biblioteca legale, codici e leggi del Regno d'Italia, 
          l'Enciclopedia delle matematiche elementari, i Monumenta veteris 
          liturgiae Ambrosianae, la Collezione dei Papiri, la Storia 
          universale della letteratura (del De Gubernatis: edizione fallimentare, 
          ma Hoepli onorò l'impegno e portò a compimento la serie); 
          e varie edizioni critiche riservate ai testi latini e greci.  
          Tuttavia Hoepli è capace di pubblicare edizioni molto particolari, 
          fuori da ogni collana: nel 1921, anniversario dantesco, pubblica la 
          monumentale opera di Corrado Ricci, La Divina Commedia nei luoghi 
          e nelle persone; nel 1930 crea un'edizione facsimile del Codice 
          Virgiliano, manoscritto dalle bellissime miniature e contenente 
          delle annotazioni del Petrarca al quale era appartenuto (attualmente 
          alla Biblioteca Ambrosiana di Milano) e tale edizione gli procurò 
          l'onore di essere ricevuto, nella stessa giornata, dal Papa, dal Re 
          e dal Capo del Governo. Un'altra pubblicazione oggi introvabile è 
          il Codex Atlanticus, riproduzione in formato originale 
          di 1381 tavole dei celebri disegni di Leonardo da Vinci, opera uscita 
          a fascicoli, così come a fascicoli uscì I Promessi 
          Sposi del Manzoni, illustrato prima dal pittore Campi e in seguito 
          da Gaetano Previati. Fin dagli esordi inizia a pubblicare l'opera completa 
          di Shakespeare tradotta da C. Carcano; un'altra imponente pubblicazione 
          è la Storia dell'arte italiana di Venturi, in 27 
          volumi (dal 1901 al 1941). E poi famosi sono alcuni singoli volumi molto 
          particolari: La metà del mondo vista da un'automobile, 
          storia del viaggio Parigi-Pechino che il principe Scipione Borghese 
          compie nel 1908, con il giornalista Luigi Barzini al seguito; il Dizionario 
          moderno di Alfredo Panzini (1905); e naturalmente varie edizioni 
          della Bibbia e della Divina Commedia, compresa una versione microscopica 
          (cm. 6). 
           
           
        
        
        
        Manuali 
          Hoepli: Cani e gatti, 2a ed., 1924, cover e ill. interna 
          (courtesy Elisabetta Gatti) 
           
            
        
        
        La 
          libreria Hoepli in Corso Vittorio Emanuele a Milano 
          (courtesy Archivio Hoepli) 
           
         
         
          I periodici 
           
          La Stagione (1883) edizione italiana di un giornale di moda parigino 
          Il figurino dei bambini (1899-1916) + Il grillo del focolare, 
          supplemento 
          Il giornale illustrato della biancheria (1903) 
          Per i ragazzi Hoepli pubblica un mensile illustrato di letture, Italia 
          giovane, realizzato da Pasquale Fornari per la parte dedicata 
          ai maschi e da Anna Vertua Gentile per la parte dedicata alle femmine 
          (1886) 
           
          Le collane per l'infanzia 
           
          Esordisce nel 1877 con Il mondo dipinto, in quattro volumi 
          di grande formato corredati da cromolitografie, realizzate in Svizzera, 
          come svizzero era Johannes Staub, l'ideatore della serie. Certo è 
          che gli altri editori che si occupavano di letteratura infantile, come 
          i fiorentini Bemporad e Salani o la casa torinese Paravia, erano ben 
          lontani dall'impiegare questa tecnica. All'epoca la letteratura per 
          l'infanzia italiana doveva ancora nascere: ricordiamo che il Pulcino 
          della Baccini è del 1875 ma Pinocchio è 
          di là da venire, e ancora si pubblicavano testi moraleggianti, 
          con ben poche figure, e nessuno a colori. Hoepli importa dei modelli 
          anglosassoni e tedeschi da paesi dove la letteratura per l'infanzia 
          godeva già di ampia tradizione, e le sue pubblicazioni dedicate 
          ai piccini non sono molte ma sono di eccellente qualità. In genere 
          stabilisce di pubblicare un paio di volumi in dicembre, così 
          da poterli vendere come strenne natalizie. Introduce la serie (di tre 
          volumi) di Pierino Porcospino, cioè il famoso Struwwelpeter 
          di Heinrich Hoffman tradotto dal tedesco, che conservava le illustrazioni 
          originali. Anche le fiabe dei fratelli Grimm vengono introdotte in Italia 
          da Ulrico Hoepli nel 1896, ed egli ha il merito di aver pubblicato una 
          raccolta di novelle di Andersen nel 1903 in una nuova traduzione dal 
          danese di Maria Pezzè Pascolato, traduzione che le valse i complimenti 
          di Giosuè Carducci. Un'altra innovazione introdotta da Hoepli 
          per i più piccini è la pubblicazione dei Libri indistruttibili, 
          consistenti in tavole montate su tela comprendenti figure mobili, e 
          introduce sul mercato italiano i cosiddetti libri animati, libri a doppia 
          apertura con figure mobili, a volte veri e propri teatrini. 
           
          Le collane sono sostanzialmente tre: gli Album figurati per l'infanzia, 
          le Prime letture per l'infanzia, e la Biblioteca per la Gioventù 
          Italiana, consistente in una sessantina di volumi che spaziano dai 
          classici a testi italiani, soprattutto di Anna Vertua Gentile. La collana 
          prende inizio nel 1882 e dura fino al 1915 circa, per l'interruzione 
          dovuta al conflitto mondiale. Negli anni successivi, soprattutto negli 
          Anni Venti e Trenta, si registrano diverse ristampe. 
           
        
             
               
                  
                  Gaetano Negri, 
                  Pierino-Porcospino 
                  Hoepli, 1935  
               | 
               
                  
                   
                  Riproduzione di Pierino Porcospino  
                  tratta da: Enciclopedia dei  
                  Ragazzi Mondadori, 1948  
               | 
             
           
           
           
           
        
           
             
              Album 
                figurati per l'infanzia 
                TITOLI 
                 
             | 
             
              Prime 
                letture per l'infanzia 
                TITOLI 
                 
             | 
             
              Biblioteca 
                 
                per la Gioventù Italiana 
                TITOLI 
             | 
           
         
          
       
     | 
     
       
          
          Ulrico Hoepli 
           
           
            
          Elisa Haeberlin Hoepli 
          (dal libro Ulrico Hoepli Editore e  
          Libraio a cura di Enrico Decleva) 
           
           
        
        Il Manuale 
        dei Balli d'oggi 
        (1914) 
         
         
          
        Il Manuale delle 
        Trine a fuselli in Italia 
        (1908) 
         
         
        I volumetti dei Manuali sono a basso costo, pur se rilegati e illustrati, 
        e costituiscono una sorta di enciclopedia delle conoscenze pratiche applicative 
        e dovevano contenere, secondo la volontà del loro editore, "gli 
        elementi primissimi delle principali scienze, allo scopo di ispirare alla 
        gioventù ed alle persone di mezzana cultura quell'amore allo studio, 
        che è il primo fondamento di una più completa istruzione". 
         
         
         
         
        
        La flora 
        delle Alpi 
        nella serie degli Atlanti 
        scientifici (1915) 
         
         
         
          
        Anna Verua Gentile, 
        Come devo comportarmi? 
        best seller che inaugura  
        nel 1897 come primo titolo  
        la Biblioteca della Famiglia, 
        nell'edizione riveduta da Lidia Morelli (1931)  
        cover di Giulio Cisari 
         
         
         
          
         
        Giovanni Cenzato, 
        Piccolo mondo provinciale 
        Hoepli, 1946 
        ill. Michele Cascella 
         
         
         
         
        
           
            |  
              
               Il 
                dott. Heinrich Hoffmann di Francoforte sul Meno (1809-1894) è 
                l'autore di Pierino Porcospino per caso: egli per divertire il 
                suo bambino scriveva delle filastrocche e poesiole, corredate 
                da disegni, così alla buona, su un taccuino. La cosa divertì 
                anche gli adulti, e dopo insistenze egli pubblicò nel 1847 
                il primo volume, intitolato al personaggio di Pierino Porcospino, 
                o Pierino Testarruffata (in tedesco, Struwwelpeter). Da allora 
                furono innumerevoli le edizioni, e anche le traduzioni nelle maggiori 
                lingue europee. La filastrocca recita: 
                 
                "Oh che schifo quel bambino! E' Pierino il Porcospino / Egli 
                ha l'unghie smisurate / che non furon mai tagliate. / I capelli 
                sulla testa / gli han formato una foresta / densa, sporca, puzzolente. 
                / E di lui dice la gente: / Oh che schifo quel bambino! E' Pierino 
                il Porcospino" 
             | 
           
         
        
        
        
          
        
         uno splendido 
        album per l'infanzia: 
        Tante teste tanti cervelli, n.d. 
        (courtesy Mariluce Mattuzzo) 
          
       |