Jeanne Caroline Augusta Violet nasce a Parigi il 3 
            febbraio 1870 da Adolphe Charles Henri e di Marie Rosine Caroline 
            La Salle. Ha una sorella, Raymonde, e due fratelli: Jacques, ufficiale 
            dell'Esercito caduto per la Patria a 28 anni in Mauritania nel 1909, 
            e Jean. 
            Il padre è un alto funzionario di Stato, Capo di Gabinetto 
            al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. La famiglia abita in 
            rue de Monceau n° 66 nell'esclusivo VIII arrondissement, in un 
            palazzo moderno (per l'epoca) tuttora esistente la cui facciata trasuda 
            più che mai l'atmosfera di elegante benessere goduto dall'alta 
            borghesia fine Ottocento.
            Dopo essere stata educata in casa, Violet continua gli studi superiori 
            in un corso privato. (1) Studia musica e canto, che rimarranno le 
            sue passioni. La musica la commuove fino alle lacrime e in casa la 
            soprannominano scherzosamente "chante-et-pleure", che diventerà 
            il suo pseudonimo.
            Entra nel circuito matrimoniale delle debuttanti; è una bella 
            ragazza, come dimostra un suo ritratto eseguito da Nadar attorno al 
            1900, ha diversi pretendenti ma nessuno si trasforma in marito. 
            Violet scrive romanzetti amorosi e, a 25 anni, debutta in letteratura 
            come Guy Chantepleure con Ma Conscience en robe rose 
            (1895) con cui vince il premio Montyon dell'Académie Française, 
            un successo confermato con un secondo Montyon per Fiancée 
            d'Avril (1901). Nel 1903 è nominata Officier de 
            l'Instruction Publique per meriti letterari.
            I critici elogiano caldamente questo nuovo scrittore stupiti "qu'un 
            homme connaisse si bien l'âme de la femme," per quanto 
            i bene informati affermino "que M. Guy Chantepleure n'est autre 
            qu'une fort sympathique et distinguée "demoiselle de lettres" 
            mentre altri dichiarino convinti "Chantepleure est une femme!". 
            Persino l'Abbé Béthleem, fustigatore di costumi, approva 
            i suoi "romanzi onesti" nonostante Jeanne Violet abbia il 
            grave handicap di essere protestante. 
            In un'epoca in cui l'istruzione diventa obbligatoria e la lettura 
            si diffonde anche presso le classi popolari, Jeanne Violet è 
            molto richiesta dai giornali e riviste in cerca di autori per le loro 
            appendici. Pubblicata in esclusiva in volume da Calmann Lévy, 
            nel 1910 le ristampe dei suoi libri si moltiplicano in migliaia di 
            copie. Per esempio Fiancé d'Avril é alla 
            17ma edizione, Ma Conscience en robe rose alla 18ma. 
            Ai romanzi Jeanne Violet aggiunge nel 1904 una raccolta di commedie: 
             Théâtre de primevère. 
            Il 16 febbraio 1912, all'età di 42 anni, Violet fa un matrimonio 
            che si rivelerà lungo e felice. Nella Eglise Protestante Unie 
            du Saint-Esprit sposa (probabilmente per amore) Edgar Dussap, diplomatico 
            di carriera, affascinante levantino cosmopolita che ha cinque anni 
            meno di lei. 
          Edgar 
            Etienne Serge Fortuné Dussap nasce a Costantinopoli il 16 giugno 
            1875, in una ricca famiglia di levantini franco-armeni. Il padre Paul 
            (Dussap Pasha) diplomato al Conservatorio di Parigi, era musicista 
            e compositore in pianta stabile alla Sublime Porta, succedendo agli 
            italiani Callisto Guatelli e Giuseppe Donizetti (Donizetti Pasha, 
            il fratello "turco" di Gaetano), maestro di musica del Sultano 
            Abdülhamid II, direttore e organizzatore delle serate musicali 
            della corte nel palazzo di Yildiz. 
            La madre Serpoui Vahanian Dussap, nata nel 1842, è considerata 
            la prima scrittrice armena conosciuta e la prima femminista (in senso 
            moderno) di Costantinopoli, propugnatrice dell'istruzione femminile. 
            Col marito tiene un salone letterario nella sua casa di Ortakoy sul 
            Bosforo. Nel 1891, a causa della morte della figlia diciannovenne 
            Dorothée Arosik (Dorine), divenne una reclusa e morì 
            nel 1901. 
            Il giovane Dussap frequentò il Lycée Imperial di Galatasaray. 
            Parla fluentemente francese, italiano, inglese, armeno, greco e turco 
            - in una città in cui le persone istruite parlavano un minimo 
            di quattro lingue - e continuò gli studi a Parigi alla Scuola 
            di Lingue Orientali, preparandosi alla carriera diplomatica. 
            Nel 1903, giovane attaché consulaire, con un fastoso 
            matrimonio riportato in dettaglio nella cronaca mondana, sposa alla 
            Nunziatura Apostolica di Parigi Mlle Marie Gabrielle Famin, da cui 
            ha un figlio, René. Diviene gerente consolare al Cairo nel 
            1909, vice console nominato a Marache (TR) e vice console residente 
            a Sivas (TR) nel 1910. Queste postazioni ai confini della civilizzazione, 
            come la si intende in un salotto parigino, non sono graditi né 
            alla giovane sposa né alla famiglia di lei e la coppia divorzia. 
            (2)
          Pochi 
            mesi dopo il suo secondo matrimonio, nel luglio 1912, Dussap viene 
            nominato vice console a Janina (allora parte dell'Impero Ottomano, 
            ora nell'attuale Grecia) un centro commerciale sulle montagne dell'Epiro, 
            e la coppia Dussap-Violet vi arriva in piena Prima Guerra Balcanica. 
            Ad ottobre i greci cominciano l'assedio della città che durerà 
            fino a marzo del 1913. La seconda signora Dussap dimostra altra stoffa 
            della prima. Col marito si prodiga con coraggio ed energia ad alleviare 
            le sofferenze della popolazione francese e locale. Il loro operato 
            viene notato. Scrive Le Figaro "Dussap, notre excellent Consul, 
            dont le rôle si plein de tact et si judicieux au cours d'événements 
            si difficiles ne saurait être trop loué, aidé 
            de sa charmante jeune femme, écrivain de talent bien connu 
            sous le pseudonyme de Guy Chantepleure..." (3) I Dussap sono 
            un tandem affiatato che suscita simpatia ovunque vada.
            
            Dussap viene nominato Chevalier della Legion d'Honneur. A dargli 
            la croce in una cerimonia ad Atene è il generale Eydoux, comandante 
            della missione militare francese nei Balcani: "Par une pensée 
            délicate et dans un sentiment de parfaite justice a associé 
            Mme Dussap - en littérature Guy Chantepleure - à l'hommage 
            rendu à son mari". (4) 
            Alla cerimonia assiste per caso Henry Bordeaux, futuro Accademico 
            di Francia, in viaggio da Costantinopoli alla Francia, che nota fra 
            i presenti "une jeune femme toute mince, toute frêle, toute 
            menue qui pleurait. C'etait Mme Dussap". Qualche giorno dopo 
            si imbarcano tutti per Brindisi, Bordeaux viaggia insieme con i Dussap 
            che rientrano a Janina. A causa del cattivo tempo, arrivano con un 
            ritardo di otto ore a Santi-Quarenta, piccolo porto dell'Epiro. È 
            l'una del mattino, il mare è agitato sotto una pioggia battente. 
            Bordeaux ammira il calmo stoicismo di Mme Dussap nel discendere dal 
            piroscafo in un canotto "qui danse et ne peut pas se fixer à 
            la passerelle", e la osserva alla fioca luce di una torcia, "ruisselant 
            sous l'averse", scomparire nel buio per percorrere ancora il 
            centinaio di kilometri che la separano da casa, con una "diligence 
            automobile" che " par une route aux pentes rapides, gagne 
            a travers la montagne Janina". (5) Se si pensa che percorrere 
            una strada montagnosa attraverso i Balcani pur anche in automobile 
            nel 1914 ci volevano ancora 15-20 ore di viaggio (salvo imprevisti 
            meccanici o incontri con i banditi), si può apprezzare in pieno 
            lo spirito pionieristico dell'intrepida consolessa. 
            Lei, spirito acuto, riportò l'assedio in un libro: La 
            Ville assiégée: Janina, Octobre 1912 - 
            Mars 1913, Calmann-Lévy, 1913. Vi descrive Janina come 
            un "un bariolage déconcertant " dove culture e popoli 
            si mescolano da secoli, apparentemente integrati, nascondendo però 
            "haines latentes qui se frôlent sans se heurter, assoupies 
            par l'accoutumance et qui, soudain, se réveillent, se dressent 
            du fond des curs et hurlent à la mort": odi secolari 
            che hanno reso la guerra "inévitable". Da europea 
            simpatizza per i greci vittoriosi, senza però esultare davanti 
            alla sconfitta e all'umiliazione degli Ottomani, che ha frequentato 
            col marito e non considera nemici. Senza dubbio il libro merita il 
            Prix Jules Davaine della Académie Française ricevuto 
            nel 1914. A questo punto diviene ormai di pubblico dominio che Chantepleure 
            è lo pseudonimo di una donna.
            Dopo Janina, Dussap è comandato ad Atene e Pireo. Vi rimane 
            fino al 1924 quando viene richiamato a Parigi, Consul général 
            attaché al Quai d'Orsay. La coppia abita a rue Dulong 39, 
            nel XVII arrondissement.
            Lei continua a pubblicare prima in appendice (es. Passagère 
            e Malencontre su Ouest-Eclair, 1926, L'Ouvrier 
            e Les Veillees des Chaumières) poi in volume, e conduce 
            vita mondana col marito. Il 15 giugno 1931 i Dussap sono notati fra 
            le personalità arrivate a Vichy "pour la saison". 
            Nel 1932 Guy Chantepleure riceve, per 35 anni di carriera letteraria, 
            la croce di Chevalier della Legion d'Honneur che avrebbe meritato 
            vent'anni prima per i servizi resi alla Patria. 
            Carica di premi, onori, cospicui diritti d'autore (6) e riconoscimenti, 
            Mme Dussap rimane semplice e modesta e parte di nuovo per un'altra 
            terra di frontiera: l'Australia. Dussap è infatti nominato 
            Console francese a Sidney e Melbourne, come annuncia la London 
            Gazette: "FOREIGN OFFICE, June 30, 1932. The King has been 
            pleased to approve of Monsieur Edgar Etienne Dussap, as Consul - General 
            of France at Sydney and Melbourne for the Commonwealth of Australia, 
            including the mainland territories of the Commonwealth". Il suo 
            compito è di incrementare gli scambi commerciali fra i due 
            paesi. 
            I Dussap sono già arrivati in Australia e il 20 maggio si tiene 
            un pranzo in loro onore organizzato dalla Lega delle Nazioni. E' la 
            prima di una lunga serie di funzioni a cui partecipano e si può 
            dire che "the charming couple" conquista gli australiani. 
            Durante - e dopo - il loro soggiorno i Dussap sono citati 484 volte 
            (7) nei giornali, riviste, almanacchi locali che documentano i loro 
            andirivieni nel Dominion, i ricevimenti, i funerali, i matrimoni, 
            le inaugurazioni, le attività culturali a cui assistono, le 
            toilettes di Madame e le sue ricette di cucina. (8)
            Fra le persone che Mme Dussap incontra e frequenta a Sydney vi è 
            Augustine Soubeiran: i Dussap sono entrambi presenti al suo funerale 
            il 31 maggio 1933, il Console in veste ufficiale in rappresentanza 
            della Francia. (9)
          Lui parla 
            perfettamente inglese, lei non lo parla, ma in visita a Brisbane compensa 
            affermando che gli Australiani "with their gay, carefree natures, 
            are very like the French in some ways" confessando con grazia 
            agli Australiani divertiti che ha difficoltà con la cucina 
            locale specie con l'usanza di mangiare l'insalata senza condimento 
            ma che "she has overcome these difficulties by having a staff 
            of French servants at her home in Edgecliff Road" (The Queenslander, 
            Brisbane 22 settembre 1932).
            Dussap riceve il titolo onorario di Presidente della Camera di Commercio 
            Francese per l'anno 1934-1935 e nel 1934 la rosetta di Officier della 
            Legion d'Honneur.
            Lei non resta inoperosa: visita Hobarth, Canberra, Melbourne, la Nuova 
            Caledonia e le Nuove Ebridi su cui, ritornata in Francia nel 1934 
            (in anticipo sul marito che la segue nel marzo 1935), scrive Escales 
            Oceaniennes, Calmann-Lévy, Paris, 1935. Quando il libro 
            arriva in Australia il Sydney Morning Herald gli dedica una 
            lunga recensione (13 dicembre 1935) notando "the affection and 
            admiration for this country" dell'autore. Questi sentimenti non 
            sono di circostanza: Mme Dussap rimane in corrispondenza con gli amici 
            australiani e nell'aprile del 1936 "nel suo piccolo studio parigino" 
            scrive loro di sentire la mancanza del loro sole e di star preparando 
            un altro libro su Sydney. Il libro è Eux et nous sur 
            un bateau, Calmann Levy, 1936, storia d'amore che si svolge 
            sulla nave "Centaure" in viaggio da Marsiglia a Sidney. 
            
            Mes souvenirs de Bali (10) l'ultimo suo libro, uscito 
            nel 1938, è dedicato a Gaston Calmann -Lévy suo costante 
            editore per quasi 40 anni.
          Siamo 
            alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Il Console è ormai 
            in pensione. La coppia vive a Parigi senza problemi. I libri di Guy 
            Chantepleure continuano ad essere ristampati. I diritti di autore 
            sono stati incrementati da quelli di un paio di versioni cinematografiche 
            di due romanzi. 
            Nel 1940, all'entrata dei tedeschi a Parigi, i Dussap si rifugiano 
            a Mayenne e vi passano la guerra indisturbati. Salvo errori, non risulta 
            che abbiano avuto figli ma hanno avuto entrambi una vita molto intensa. 
            Dussap, l'affascinante levantino cosmopolita, muore durante un viaggio 
            in Bretagna di un attacco cardiaco, all'ospedale di Dinan, nel 1950. 
            Jeanne Violet, una francese "fuori di Francia" (v. nota 
            5) e fuori dal comune, con il temperamento di un'avventuriera inglese 
            ottocentesca, lo raggiunge l'anno seguente: Guy Chantepleure muore 
            nella sua casa di Mayenne il 26 giugno 1951. 
          Guy Chantepleure 
            pubblicò 57 libri (catalogati), fu tradotta in spagnolo, italiano 
            (principalmente), tedesco, inglese e bulgaro. In Francia fu ripubblicata 
            fino al 1977, e nel 2013 con una nuova edizione di La ville 
            assiégée, indiscutibilmente il suo miglior libro. 
            Gli altri sono romanzetti amorosi tanto alla moda al loro tempo quanto 
            dimenticati al nostro. 
            
          
          NOTE
            
            (1) Lettera a Le Figaro, 12 settembre 1905.
            (2) Gabrielle Famin (Parigi 1882- Mentone1970) sposerà in seconde 
            nozze nel 1912 (lo stesso anno del nuovo matrimonio di Dussap) Robert 
            Victor, terzo conte de Tocqueville.
            (3) Le Figaro, 14 maggio 1914.
            (4) Le Figaro, 6 dicembre 1913.
            (5) Bordeaux ricordò il suo incontro con Chantepleure in un 
            articolo a lei dedicato "Une Française hors de France" 
            in Le Figaro del 14 gennaio 1932, scritto in occasione della 
            sua nomina a Chevalier della Legion d'Honneur .
            (6) Solo nel 1902 Guy Chantepleure aveva ricevuto da Calmann Levy 
            4.000 franchi di diritti di autore per 4,000 copie vendute di Ames 
            feminines.
            (7) Database della National Library of Australia sezione Periodici 
            e Riviste alla voce "Edgar Dussap". Venti ulteriori articoli 
            sono dedicati a Dussap Pasha.
            (8) The Australian Women's Weekly (dic. 1933) riporta il menu 
            di Capodanno 1934 di Madame Dussap (tacchino ripieno di fois-gras 
            e tartufo, gateau di fragole al Maraschino, vini e caffé). 
            
            (9) Figlia di due celebri educatori ugonotti, rimasta orfana emigrò 
            in Australia a 19 anni e divenne ella stessa una autorità nel 
            campo dell'istruzione femminile e della diffusione della lingua francese. 
            Durante la Grande Guerra organizzò la "French-Australian 
            League of Help" raccogliendo fondi e aiuti materiali australiani 
            per l'assistenza ai francesi durante il conflitto e la ricostruzione 
            nel dopoguerra.
            (10) Francamente non è chiaro se e quando Chantepleure sia 
            stata a Bali poiché nelle fonti consultate non si sono trovate 
            menzioni specifiche su un suo soggiorno nell'isola.
            
            FONTI 
            
            Periodici e riviste alla National Library of Australia
            Le Figaro
            La Communauté Levantine de Constantinople di 
            R. Marmara, 2012
            Geneanet France
            Chiesa Armena di Kadikoy
            
          © 
             Testo 
            e ricerca di Anna Levi, febbraio 2016.  
            
          
          Guy 
            Chantepleure fotografata da Nadar
            CREDIT - Photo © 
            Ministère de la Culture - Médiathèque du Patrimoine, 
            Dist. RMN-Grand Palais / Atelier de Nadar
            
            
            
            
              
                |  
                  
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                    Edgar 
                    Dussap 
                     
                    source photo: The Argus, 5/9/1933  
                 | 
              
              
                |  
                   Dussap 
                    Pasha (ds)  
                    con il sultano Abdulhamid II  
                 | 
                 
                  
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