biografie

GIOVANNA BIASOTTI

Giovanna Biasotti nasce a Guastalla (Reggio Emilia) il 23 dicembre 1907. Anche la sorella Giustina Secondina (n. 31 maggio 1906) è presentata come scrittrice in  Donne luce d'Italia di Mario Gastaldi (Mi, 1936), ma in OPAC non risultano suoi testi. Giovanna Biasotti frequenta la Scuola magistrale inferiore, ed insegna in due frazioni di Campegine (RE)n sull'Appennino, dove vive per dieci anni. Si dedica alla poesia ed esordisce giovanissima a 18 anni con una raccolta di poesie pubblicata a sue spese intitolata Il tempo delle viole, (1928), seguita nel 1934 da Arabeschi.

La poetica di G. Biasotti, come quella di altre poetesse e scrittrici sue contemporanee, è oggi largamente dimenticata, ma anche all'epoca venne raramente inclusa nelle antologie fra le due guerre, dove abbondavano i nomi di Saba, Marinetti, Gozzano, Corazzini, Ungaretti etc. poichè non si inserisce esattamente nei movimenti letterari dell'epoca (modernismo, futurismo, crespucolarismo, ermetismo).
Dopo essersi laureata in Lingue e Letteratura straniere, nel 1937 G. Biasotti vince una cattedra di Lettere a Milano dove si stabilisce. Attraverso la lettura di libri e giornali incitava le sue allieve alla riflessione, alla comprensione di un testo, al ragionamento. Con loro nel 1953 fece uscire un giornale scolastico Gioventù… in cammino!. A Milano entra in relazione con il mondo letterario e ha facile accesso all'editoria: sono infatti Fabbri e Vallardi che pubblicheranno la maggioranza dei suoi libri.

Fra il 1955 e il 1956 fu coinvolta in un episodio di isteria religiosa che ebbe per protagonista Rosina Soncini, una ricamatrice analfabeta di Reggio Emilia che sosteneva di aver visto apparire la Madonna nella piazza del Duomo. La Biasotti, che faceva parte di un gruppo di pie donne coinquiline della Soncini in via San Domenico 14, e che fungevano da segretarie volontarie leggendole la corrispondenza arrivata da tutta Italia, parlò delle visioni a una celebre giornalista del settimanale Oggi di cui era molto amica, la quale "con alcuni articoli ben centrati ed orchestrati" attirò nella piazza del Duomo una folla di pellegrini comprendente anche religiosi arrivati da varie diocesi italiane "assetati di soprannaturale e di fanatismo mariano" fino a quando il Vescovo di Reggio, Monsignor Socche, intervenne a castigare severamente la Soncini e i suoi seguaci.

La sua bibliografia comprende testi di vario genere, divulgativi o di narrativa per ragazzi; per Salani pubblica un buon giallo investigativo, Il testamento introvabile (Biblioteca delle giovinette, 1953), e Opilio il grande (Biblioteca dei Miei Ragazzi, 1942), un fedele resoconto, appena romanzato, della vita di Opilio Faimali di Pontenure, vissuto nell'Ottocento e divenuto un famosissimo domatore. Il romanzo uscì in anteprima sul Corriere dei Piccoli (Anno 34, n°2, 1942), con illustrazioni di Dell'Acqua.
cfr. Circo, che passione!

Rimasta nubile, Giovanna Biasotti dopo la pensione rimase in Lombardia e si stabilì in provincia, a Merate, dove mori nel dicembre del 1993.


Testo: www.bibliotecadeimieiragazzi.com © Anna Levi


Giovanna Biasotti


G. Biasotti,
Scanderbeg - l'aqula d'Albania,
Vallardi, 1940



L'unico ritratto apparentemente in circolazione di Opilio Faimali, protagonista di Opilio il grande. Il testo fu originariamente pubblicato sul Corriere dei piccoli
nel 1942, nn 2-15.
(Foto: Comune di Pontenure)

Per l'edizione Salani il libro fu revisionato dal Ministero della Cultura Popolare (Minculpop) che in una lettera del 13 ottobre 1942 richiese all'autrice modifiche di contenuto in linea con la ideologia politica di Stato.
(source: Antonio Faeti, Una settimana con molte domeniche)